Un sistema di controllo adeguato a gestire la complessità aziendale attuale non può più basarsi solo sugli strumenti tradizionali attraverso i quali si cerca di orientare i comportamenti aziendali (piani a medio/lungo termine, budget, analisi degli scostamenti). Occorre affiancare a questi sistemi prettamente tecnici-economici-finanziari altri sistemi che misurano gli asset intangibili, i veri predittori della crescita e della performance futura.
Ad esempio, come ci percepisce il nostro cliente (soddisfazione, loyalty)? Come siamo posizionati rispetto alla nostra concorrenza? Quali sono le nostre competenze chiave? Come “stanno” i nostri collaboratori (soddisfazione, motivazione)? Le loro competenze sono allineate al business aziendale? Qual è il clima organizzativo nei vari reparti aziendali? Qual è la cultura aziendale di riferimento?
Le ragioni della rapida diffusione delle misurazioni economiche-finanziarie a scapito di altre misure sono ben note: essendo largamente basate sulle rilevazioni ed elaborazioni contabili, esse hanno sempre goduto di un alone di affidabilità e oggettività indotto dall’immagine di disciplina e scientificità che i non esperti tendono ad attribuire alla tecnica contabile.
Inoltre, essendo fondate su un sistema di rilevazioni contabili imposto dagli obblighi di legge in materia di bilancio e di adempimenti fiscali e tributari, esse sono facilmente imponibili all’interno delle imprese, in quanto il tessuto di rilevazioni in buona parte esiste già ed è facile creare l’illusione che questa base sia necessaria e sufficiente a fornire alla direzione le misure utili al governo dell’azienda.
Di fatto l’abuso delle misure economiche-finanziarie nel governo aziendale continua a ingenerare una serie di pericolose illusioni perché esse sono solo minimamente predittive degli andamenti aziendali futuri: il fatto di avere oggi una buona redditività non garantisce la durata del successo nel futuro.
Ecco allora che risulta opportuno allargare la base conoscitiva e considerare anche aspetti motivazionali e sociologici nel processo di controllo, al fine di renderlo davvero capace di influenzare utilmente i comportamenti degli individui operanti all’interno dell’azienda e garantire, così, la continuità aziendale.